... ragione lei dottor F, se mi guardo indietro a volte questi quattro anni anni mi sembran lunghissimi, a volte sembra ieri che sono arrivato qui in quello stato, se lo ricorda? Beh, credo di essere stato fortunato, dovrei fare un grosso regalo all'amica che mi diede il suo numero, non so, mi sono fidato subito di lei, anzi non subito subito, che quella storia dell'inconscio mi è sembre sembrata un passepartout piuttosto comodo, come non mi hanno mai convinto del tutto i lapsus che sosteneva di sgamare, ma poi è un rapporto che è cresciuto col tempo. E che tempo: un matrimonio, la nascita di un figlio, tutte cose per le quali anche Lei ha la sua parte di responsabilità (infatti volevo proporle di aiutarmi a pagare la retta del nido e la parcella del consulente matrimoniale, ma ho realizzato che con quello che risparmierò da oggi in poi son spese coperte). E adesso siamo arrivati al termine, che devo provarci da solo, con Lei che mi lascia andare, come deve fare un bravo padre, quello che alla fine della fiera cercavo da sempre, e va bene, mi tremano le gambe ma ce la posso fare, in fondo lo vedo da mio figlio che muove i primi passi pericolanti ma si butta in avanti con fiducia. Certo che lui non ha il mio cumulo di nevrosi, ma tra gli adulti chi non le ha, giusto? Che poi se avessi bisogno ci possiamo sempre rivedere, lei mica sparisce, giusto?
Allora siamo d'accordo, grazie, grazie mille, grazie di cuore, oddio mi sto commuovendo, non la dimenticherò mai, va bene dottor F diamoci la mano e addio. Addio...
...senta, mercoledì prossimo sempre alle 18.30, vero?