mercoledì, settembre 15, 2004

che uno certe date del settembre 2001 pensava di non poterle scordare mai


Ti svegli alle 5 perchè i vicini stamane si son alzati presto e sembravano i cosacchi alla carica. Si sveglia anche il nano e inizia caragnare a intervalli di mezz'ora. Resisti sino alle 7.30, ti alzi, guardi fuori e ti ricordi che l'estate è finita. Come da accordi bilaterali dopo colazione inizi a pulire il bagno. Verso la fine, quando è tutto splendente, al sifone del lavandino viene la scialorrea. Da vero uomo, lo aggredisci. Una ghiera salta, tutto collassa rilasciando liquami e frattali di peli. Esci brandendo il pezzo, deciso, sicuro di cavartela alla svelta: a questo punto è una questione di orgoglio. E' l'avvio di un calvario che dura ore, portandoti a scoprire un universo parallelo di idraulici, manovali, pensionati che affollano ferramente e magazzini alla ricerca del personale sacro graal in forma di giunto, brugola, tirafilo. Alla fine, esasusto, scopri che la ghiera in sè ontologicamente non esiste, che esiste solo in quanto parte di un tutto più grande, più costoso e che forse non è delle dimensioni giuste. E oramai sono le 12. Vai a casa, incazzato nero, mugugni un saluto alla Doni, spupazzi il pupo (che sente il tuo nervosismo e ricambia), chiami l'idraulico che dice "si domani mattina forse", riaggredisci il lavandino con mezzi di fortuna e senza risultati. Vai in piscina, dove ovviamente oggi si son dati appuntamento tutti i triatleti della provincia, che ti sbeffeggiano scattandoti davanti e virandoti sul naso. Sempre più ombroso arrivi in laboratorio, dove i laureandi ti accolgono al grido di "è arrivato supermario!". Dove dopo qualche tempo ti assale il satori che oggi è il terzo anniversario del tuo matrimonio. Per fortuna la Doni è solo a qualche piano di distanza. Corri a cercarla, lei cade dalle nuovole, e ride, felice, come una bambina.

Update: dimenticavo, la foto è del Vanz