venerdì, aprile 28, 2006

un anno a insegnarti a parlare, una vita a dirti di tacere

Mio figlio ieri mi ha chiesto 31 (le ho contate) volte "perchè?".
Poi 19 "cosa fai tu?".
E 22 "cosa è questo?".
Poche? Siamo stati insieme, in tutto, quattro ore.
Aspetto con terrore l'arrivo del prossimo (lungo e di probabile maltempo) weekend.
Ah, i bei tempi andati dell'entusiamo.

martedì, aprile 25, 2006

bisogna essere paranoici

Si può essere d'accordo con chi considera una scempiaggine la contestazione di oggi alla signora Moratti. Però si è pure curiosi di sapere quante volte prima di oggi la signora Moratti ha partecipato alle manifestazioni del 25 aprile offrendo alla visione dei cittadini (che oggi se la trovano candidato sindaco) una così stoica testimonianza e un padre deportato.

martedì, aprile 18, 2006

quaranta e non più quaranta

(dove si va sul personale pesante, lo faccio anche per spezzare questo delirio postelettorale che mi ha preso)

Ecco, forse la sfiga è stata quella di avere suppergiù trent'anni quando Moretti faceva i quaranta. Tutti a passare lustri con la speranza di poter ripetere il tormentone dello splendore. Tutti con l'ansia da prestazione.

Poi vai a finire come la Mari (che tra l'altro da quando aveva diciott'anni noi già la chiamavamo la vecchia). Dopo 8 (otto!) anni di strizzacervelli e una vita passata a sembrare le chioccia di tutti, le due settimane precedenti al compleanno, il mese scorso, le ha passate a piangere e a telefonare anche ai più noti psicolabili della compagnia (me compreso, ça va sans dire). Chissà, probabilmente conta il fatto di aver sacrificato parecchio alla carriera e di non aver fatto un figlio, ma se il problema è tutto lì, non ci vuole molto a cambiare (si, le ho detto suppergiù così, embè?).
L'altroieri mi ha detto che è finalmente riuscita aottenere una sorta di retrocessione di carriera e va a vivere con il suo uomo in toscana. Non sono pervenute notizie sulle reazioni del disgraziato, un buddha cinuqantenne apparentemente fino ad ora passato indenne dalle nevrosi indotte da letture, frequentazioni e scelte sbagliate.

O prendi il Roberto, gli ultimi dieci anni passati a immolarsi sugli altari delle multinazionali, delle avventure nel mondo, del maschilismo come difesa, delle crisi di panico. Da quattro mesi si è rimesso con Marta. La stessa che poco meno di vent'anni fa lo aveva fatto uscire letteralmente di testa. Ora lei è fresca di separazione. Lui si ritrova felice e contento, nella migliore delle ipotesi (per lui) diverrà patrigno di due innocenti di 11 e 5 anni. Non si troverà male, visto che è regredito ai 13 e pare sia entusiasta di rifarle da gruccia (a tempo?) esattamente come in gioventù (si, gli ho detto proprio questo, e allora?). E per festeggiare il disatro incombente, una bella festa nella casa di campagna, come quelle che facevamo vent'anni addietro (non fosse che porto con me la doni e il mostro, affitterei una porche cabrio argentata e la stiperei di stupefacenti).

Io? Peccato solo io sia ancora parzialmente zoppo, altrimenti mi sentirei abbastanza splendido. Però ho capito che ormai i quaranta sono i trenta dei nostri genitori, quindi credo che aspetterò i 50, (arrivandoci!) per menarmela. Chissà se per allora avrò concluso qualcosa di tutto quello che ho in lista da anni. Ma sta tutto qui: un vago sentore di maturità me lo sento addosso da poco, direi da quando è arrivato il mostro. Ecco, il mostro: ha provato a cantarmi tanti auguri e io sono scoppiato a piangere come una fontana davanti a una dozzina di persone. E non ero ancora ubriaco. Infatti solo a pensarci sto per rifarlo. Scusate, vado o bagno la tastiera.

sabato, aprile 15, 2006

io amo questo paese / 6 (ha preso paura, il c******)

insomma, ho pensato, non saranno arrivati a inventarsi le cazzate più astruse pur di negare i risultati elettorali. Sono andato a leggermi il testo del provvedimento. Ci ho perso mezz'ora.
Tutto quello che ho trovato è questo:

12. L’articolo 83 del decreto del Presidente della Repubblica n. 361 del 1957 è sostituito dal seguente:
«Art. 83. – 1. L’Ufficio centrale nazionale, ricevuti gli estratti dei verbali da tutti gli Uffici centrali circoscrizionali, facendosi assistere, ove lo ritenga opportuno, da uno o più esperti scelti dal presidente:
1) determina la cifra elettorale nazionale di ciascuna lista. Tale cifra è data dalla somma delle cifre elettorali circoscrizionali conseguite nelle singole circoscrizioni dalle liste aventi il medesimo contrassegno;

Magari mi sbaglio, ma mi par di intuire che secondo Calderoli, questo passaggio vorrebbe dire che dato che per avere la cifra elettorale nazionale bisogna sommare quelle circoscrizionali, ci vogliono almeno due numeri da sommare, sennò niente.

Che coglione. Non Calderoli, sia chiaro, ma il sottoscritto che ha perso mezz'ora di vita (col pupo a letto, tra l'altro!) per controllare cose che non capisce dette da uno che scrive cose che non capisce

giovedì, aprile 13, 2006

io amo questo paese / 5 (scusate il ritardo)

ma non è che nel voto all'estero si è stravinto perchè da quelle parti mediaset non si prende?

martedì, aprile 11, 2006

io amo questo paese / 4

Quando uno non ha i coglioni, è costretto a cercare in giro.

io amo questo paese / 3

ieri notte ho capito per la prima volta cosa si provi a essere tifosi dell'inter.

io amo questo paese / 2

Se sento o leggo ancora una volta la frase "questo è un paese spaccato a metà" detta con sorpresa o preoccupazione, spacco a metà il mezzo che me lo comunica. Questo è un paese nel quale c'è un terzo di elettori di sinistra, un terzo di destra, un terzo in mezzo, distribuito omogeneamente, una gaussiana simmetrica e bella allargata. Da sempre. Direi che se forzi un sistema a dividersi in due coalizioni la cui pressochè unica preoccupazione è di catturare il voto del terzo in mezzo, quello che abbiamo sperimentato è il risultato più probabile.

io amo questo paese / 1

Dopo mesi a lamentarsi del golpe, alla fine Prodi deve ringraziare Calderoli e Tremaglia. Dopo aver dilapidato un vantaggio considerevole facendosi spennare come polli sulla questione tasse. Siamo in buone mani, ma che fosse davvero uno stratega finissimo in effetti lo avevamo scoperto nel 98.

venerdì, aprile 07, 2006

coetanei

Stamane è arrivata mia madre (a trovare il nipote, mica il figlio).
E' arrivata in camicia bianca col collo alzato, occhialoni da sole, le sue belle rughe, i capelli sparati un po' in aria causa viaggio in treno. Ci ho messo parecchio a capire chi mi ricordasse. Poi la doni come sempre mi ha illuminato: lui

mercoledì, aprile 05, 2006

un paio di coglioni vi seppellirà

Diciamolo, una volta in più dobbiamo ringraziarlo. Altro che i pallosi confronti elettorali rigidamente controllati: basta lasciare un po' di spazio all'improvvisazione ed ecco che ci viene regalata una settimana indimenticabile, nella quale possiamo allegramente salutarci dandoci del coglione, liberare i più biechi istinti goliardici, scrivere titoli da divertiti discoletti. Altro che campagna elettorale più brutta dell storia repubblicana.

Ah, qualcuno ha già iniziato a stampare magliette e adesivi?

martedì, aprile 04, 2006

cambiamo l'ordine dei fattori

quanto la fate lunga, in realtà volva dire questo:

"Ho troppa stima nella coglionaggine degli italiani per pensare che ci siano in giro così tante persone intelligenti che possano votare contro i miei interessi"



lunedì, aprile 03, 2006

Comunque nel dubbio non astenerti

Nel primo pomeriggio di oggi, passeggiando anzi zoppicando negli storici cortili dell'università mentre mi recavo a una riunione, ho incontrato diversi colleghi, che incuriositi dalla stampella e catalizzati dal rilassante sole postprandiale sembravano più vogliosi del solito di chiacchiere. Almeno tre di questi, docenti e ricercatori di discipline umanistico-politico-forensi, tutti con il classico aspetto che ci si aspetta (giacche di velluto con toppa, cravatte english, camicie button-down, pipa etcetc) e tipico sussiego dell'intellettuale preoccupato, si sono confessati in ambascie quando la discussione è inevitabilmente (causa loro, io con il clima odierno pensavo al prossimo weekend da un altro punto di vista) giunta alla domenica elettorale.
Sintetizzo così: "questi mica perderanno tanto facilmente, la vedo grigia, ho paura di brogli". "Questi" ovviamente sono il Berlusca e soci (gli universitari che conosco io sono ovviamente tutti dei pericolosi comunisti). Io tutte le volte son caduto dal pero, proprio non ci avevo pensato. Ho perso parte del mio intuito paranoico? Dite che dobbiamo dormire preoccupati? Devo consigliare ai miei colleghi una vacanza (da cosa non saprei)?