mercoledì, gennaio 03, 2007

anno nuovo, vita vecchia

il regalo di natale del nostro ministero consiste quest'anno nella pubblicazione degli elenchi dei programmi di ricerca di interesse nazionale. Soldi cioè che vengono dati dal ministero a progetti di ricerca (di norma preparati da gruppi di diverse sedi universitarie che collaborano alla realizzazione dei progetti) come cofinanziamenti. In pratica il gruppo di ricerca ci mette qualcosa di suo, la sede universitaria aumenta il gruzzolo e il ministero può mettere fino al 70% del gruzzolo totale (più o meno). Questi PRIN sono la linfa vitale per la ricerca accaedemica nazionale: se si escludono i finaziamenti di provenienza comunitaria (che di solito richiedono un paio di master solo per comprendere la struttura dei bandi di concorso...) sono il maggior canale di entrate. Accedervi è abbastanza difficile, capita che gruppi di ricerca titolati vengano esclusi, insomma, la procedura di valutazione sembra essere di solito piuttosto seria. Avere un finanziamento prin vuol dire, oltre che un riconoscimento della validità dei propri progetti, poter fare ricerca a un discreto livello, per lo meno di tranquillità.

Bene, andiamo a vedere quanti soldi sono arrivati quest'anno a tre aree scientifiche scelte a caso, ma rappresentative a livello strategico per la ricerca di un paese (ma lo sono anche tutte le altre ovviamente) e confrontiamole con quelle elargite nel triennio precedente (cifre in milioni di euro)

anno----------------2006---2005---2004---2003
scienze chimiche----9,443-14,275-15,558-16,672
scienze mediche----15,829-23,722-26,953-27,206
scienze biologiche-10,172-15,932-17,669-16,618

Con buona pace di ogni discorso sul rilancio della ricerca accademica, una riduzione di più di un terzo, nientemeno.
Quello che non capisco è se la responsabilità sia del precedente governo o di quelli che dovrebbero salvare la scienza italiana.