giovedì, gennaio 05, 2006

outing

Stamane, stampellando affannato dietro ai saldi, mattiniero come solo uno in ferie che ha portato il pupo al nido, ho incrociato il mio libraio di fiducia. Ha salutato con una battuta che mi ha fatto sospettare che legga questo blog (oppure che mi abbia messo dei microfoni in casa: non so quale delle due opzioni denunci maggiormente il mio penchant paranoide). In ogni caso, approfitto di questo spazio per liberarmi la coscienza: gli devo confessare che dall'inizio delle ferie ho bruciato in modo colpevole eoni di tempo libero. Invece di affrontare letture per elevare lo spirito, o darmi a titoli da lasciar poi cadere nella conversazione per convincere gli interlocutori dei miei gusti terribilmente snob, mi sono incartato nelle Cronache del ghiaccio e del fuoco. Comprati di nascosto in librerie fuori città. Che roba è? Credo si possa definire pulp (se non trash) fantasy. Guerre, violenza, lupi, stupri, incesti, tradimenti e omicidi a fiumi. Dopo tremila pagine non si accenna a venirne fuori, ora mi rimangono le ultime 500, poi rimarrò lì come uno scemo ad aspettare la traduzione del resto. Come un tossico, anzi, che quando quel disgraziato di Miguel mi ha regalato il primo volume, ho capito il pericolo che correvo (io guardo un posto al sole da dieci anni) ma mi son detto "smetto quando voglio".