domenica, luglio 10, 2005

consigli a giovani (ma non solo) scienziati che frequentano congressi internazionali

1) Smettete di usare il termine "serendipity".
Ha veramente rotto i coglioni.

2) Se usate il mac, fate il santo piacere di farvi prestare un pc e fare un powerpoint come tutti gli altri.
Costringere a staccare e riattaccare il proiettore per attaccarlo al vostro snobbissimo portatile fa perdere da un minimo di 5 minuti ad un massimo non prevedibile.


3) Se avete una comunicazione orale, non sforate il tempo a disposizione.
Quello che avete (abbiamo) da dire non è mai
così importante.

4) Capire quali conferenze potete saltare è segno di maturità: non fatevi assalire dai sensi di colpa se volete farvi due passi per vedere la città che vi ospita.
Il momento giusto per riapparire alle sessioni è durante i coffee break.


5) Se presentate un poster, sappiate che finchè rimanete vicino ad esso nessuno viene a chiedervi alcunchè.
In compenso, appena vi allontanerete, il mitico professore statunitense al quale volevate chiedere un grant di ricerca apparirà incuriosito dinanzi al poster.

6) Durante le occasioni sociali e di convivio organizzate a buffet, stazionate da almeno un quarto d'ora prima dell'orario ufficiale il più vicino possibile al tavolo di piatti e posate, fingendo di discutere di abstracts e referees.
Non perdete per nulla al mondo la poleposition: c'è gente con fame atavica e lunghi viaggi alle spalle. Ho visto premi nobel in pectore affannarsi per una fetta di panettone gastronomico e un bicchiere di vino bianco caldo.