se non ritornerete come bambini...
La classica conclusione della domenica da ragazzo (?) padre prevede una birra al bar tra soli uomini, alla quale Pietro inizia a partecipare con gusto, data che gli viene data finalmente la possibilità di abbuffarsi di patatine e avere lo Sgarani che gli fa i giochi di prestigio tutti per lui.
Intanto la donna di casa finalmente prepara la cena disintossicante, dopo la quale normalmente il quattrenne crolla esasusto (la giornata col papà non offre scampo). Ieri sera però il rientro dal pub è stato sconvolto da un evento imprevisto: la visita del prete a benedire le case. Tenete presente che qui anche il prete sembra uscito da un film di Hollywood. Di paura, però. Cioè, avete presente il divo decrepito che si presta alle particine nell'horror di cassetta? Alto, clergyman impeccabile, capello bianco curatissimo, un sorriso stampato e inquietante, leggermente curvo da un lato. Da brivido.
Ci stavamo sedendo a cena quando ha bussato (gli hanno aperto quei disgraziati dei miei vicini). Io lo avrei cacciato a pedate (o magari blandendolo con una offerta, dicono sia davvero pio e che si prenda cura del costante flusso migratorio che attraversa malvisto la ricca pianura della sua parrocchia), ma l'altra metà della SpA è una credente (se pur atipica) e quindi è stato accolto, tra vapori di minestrone. Il parroco ha iniziato il suo sproloquio. Il pupo, dopo aver chiesto informazioni sulla figura (non è abituato a frequentarne) ha guardato il padre ammutolito e, dopo il primo minuto di giaculatoria, ha chiesto sottovoce, saltandomi in braccio:
"ma non è che sta qui tutta sera?"
Una volta uscito il pastore, le pecorelle, smarrite, si sono messe a cena.
"Che è venuto a fare?"
"ehhh... è venuto a benedire la casa, sai, lui è un amicio di gesù, ti ricordi gesù, quello di cui ti parlano a scuola" (si, all'asilo c'è l'ora di religione, che facevo, non lo iscrivevo all'ora di religione dell'asilo?).
"... ma gesù ci vede? sempre?"
"..." (mio silenzio)
"... vedi..." (la madre credente prova ad abbozzare una risposta indolore)
"MA COME FA, C'E' IL TETTO!" e giù con una risata micidiale e contagiosa.
Io lo adoro, mio figlio
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