giovedì, febbraio 01, 2007

così virtuale che non c'è

Qui si organizza un congresso internazionale, 2-300 persone, con premi nobel passati e futuri, mica bruscolini. Una roba grossa, insomma, che ci si lavora da mesi e per mesi assorbirà tutte le nostre energie.

Alla fine di novembre entro nella sede della banca più grossa della città, apro un conto corrente che servirà a raccogliere le quote di iscrizione dei partecipanti al congresso, soldi con i quali organizzeremo il congresso stesso. Spieghiamo le nostre necessità: ci interessa che gli stranieri possano pagare via carta di credito, cosa che nella pratica dei congressi io vedo standardizzata da almeno 5 anni (e mica solo negli states, anche in Polonia, per dire). Beh, son passati due mesi e del nostro POS virtuale non si vede traccia, non ne sa niente nessuno, una mattina alla settimana faccio lo slalom rimbalzando tra numeri verdi, operatori gentili ma ignari, risponditori automatici che mi invitano a digitare il lio codice cliente, che è poi l'informazione che starei cercando. Così noi oggi apriamo le iscrizioni solo attraverso bonifico bancario, come 10 anni fa. Benvenuti nell'era dell'ottimismo.