domenica, febbraio 13, 2005

non c'è rosa senza bici

E' proprio vero che ogni piacere che godiamo contiene i germi di un potenziale disagio, quando non della negazione del piacere stesso.
Prendiamo queste prime giornate senza freddo, che uno si sente da dio, oggi poi sembra primavera. Ecco, quando la morsa dell'inverno si allenta, oltre ad uccelli e insetti riappaiono degli strani esseri coperti di spesso impietose tute tutte tappezzate di scritte e colori. Ce ne erano state avvisaglie nei giorni scorsi, isolate avanguardie in lurex e teflon e pile. Oggi l'esplosione. Vanno in giro a gruppi, e nell'ebbrezza della riconquistata libertà (chissà in quali tuguri svernano) occupano la carreggiata discorrendo tra loro, si rincorrono, frenano, ripartono, rigorosamente affiancati come cagnolini in amore. Io, se fossi uno che si occupa di videogiochi, farei una versione di GTA nella quale si accumulano bonus se si ammazzano ciclisti dilettanti che spregiano le regole del codice della strada oltre che del codice minimale della serena convivenza tra umani. E la sera, tornato a casa, finalmente uno si fa giustizia.