Aiuto! Sono di sinistra ma sto diventando stupido.
Due tra i blog che leggo con più assiduità hanno rilanciato nei giorni scorsi la dolente missiva del lettore di repubblica che si scopre suo malgrado (?) razzista, affrontando due annosi temi: la cultura della legalità è di destra o di sinistra? e come si fanno rispettare le leggi? Con la repressione (metodo di destra) o con la tolleranza (metodo di sinistra)?
Nei post (e nei commenti) manca però un punto. I due sono in buona compagnia, in quanto il suddetto punto è mancato anche da Veltroni nella sua risposta.
Il razzismo e la legalità non c'entrano nulla. Primo, perchè chiunque abbia fatto qualche "buona lettura" come sostiene l'addolorato lettore di Repubblica sa che non esistono differenze di "senso etico" che abbiano basi biologiche, e quindi il razzismo è una teoria intrinsecamente stupida. Il razzismo è il modo che abbiamo di scaricare la paura (di essere di mostri, ladri, stupratori, disonesti) sugli altri, possibilmente diversi da noi, possibilmente più disgraziati di noi.
Ora, può anche darsi che certi crimini siano apparentemente più presenti all'interno di comunità straniere disagiate, ma probabilmente basterebbe guardare le statistiche usando indicatori non basati sulla provenienza geografica, ma sul reddito, sulla scolarità, sull'accesso a servizi essenziali di assistenza, sulle opportunità culturali e cose simili. Sono certo che non osserveremmo differenze tra delitti di varia natura compiuti disgraziati italiani e di diverse etnie. Che poi infatti uno la mattina apre il giornale e trova questo.
Poi il discorso della legalità è sacrosanto, e per inciso son d'accordo col Vanz. E
poi dire che uno che vuole la legalità sia razzista è stupido due volte: una per quanto detto fino ad ora, l'altra è che se esiste di un popolo amorale e sempre pronto a fottere la legge, questo è il nostro.
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