altro post dal quale si deduce che sto invecchiando
La faccenda dei video con docenti preso a giornalate o minacciati con finte pistole fa impressione, impossibile non pensare cosa farei se mi trovassi in una situazione simile. Infatti ci penso, e la risposta è che io non credo potrei trovarmi in una situazione simile: la ricca università privata e la facoltà di provincia nelle quali insegno non sono il terreno fertile per episodi di questo tipo. Però immagino la situazione: se per caso succedesse, sarebbe solo colpa mia.
Non è colpa dei ragazzi, ma della incapacità degli adulti ad agire come persone decenti. L'unica forma di educazione non coercitiva (e l'educazione coercitiva in realtà non esiste, la punizione insegna la paura e il sotterfugio, certo non l'autodisciplina) viene dal desiderio di emulare chi ammiriamo, dalla voglia di sapere quello che sa lui, dalla speranza di ottenere le stesse possibilità.
Di quando ero ragazzo, ricordo benissimo quali erano i docenti che ammiravo perchè bravi e corretti, quali i docenti che non stimavo perchè inetti, quello che destestavo perchè inutilmente vessatorio, anche se magari mi aveva insegnato perfettamente la materia (lo detesto tuttora, già che ci penso).
Da padre, ora (aiuto!), vedo quanto ciò che dico e faccio serenamente influenzi positivamente mio figlio, e quanto invece una punizione o una sgridata inutile rovini settimane di pazienza, comprensione e tranquillità.
Sembrerà ovvio ai più, ma per me è stata una lenta conquista: la colpa è sempre dei genitori, la colpa è sempre dei docenti. O delle maestre.
(questo non autorizza nessuno degli eventuali giovani lettori a puntare qualcosa addosso a chicchessia, eh!)
Non è colpa dei ragazzi, ma della incapacità degli adulti ad agire come persone decenti. L'unica forma di educazione non coercitiva (e l'educazione coercitiva in realtà non esiste, la punizione insegna la paura e il sotterfugio, certo non l'autodisciplina) viene dal desiderio di emulare chi ammiriamo, dalla voglia di sapere quello che sa lui, dalla speranza di ottenere le stesse possibilità.
Di quando ero ragazzo, ricordo benissimo quali erano i docenti che ammiravo perchè bravi e corretti, quali i docenti che non stimavo perchè inetti, quello che destestavo perchè inutilmente vessatorio, anche se magari mi aveva insegnato perfettamente la materia (lo detesto tuttora, già che ci penso).
Da padre, ora (aiuto!), vedo quanto ciò che dico e faccio serenamente influenzi positivamente mio figlio, e quanto invece una punizione o una sgridata inutile rovini settimane di pazienza, comprensione e tranquillità.
Sembrerà ovvio ai più, ma per me è stata una lenta conquista: la colpa è sempre dei genitori, la colpa è sempre dei docenti. O delle maestre.
(questo non autorizza nessuno degli eventuali giovani lettori a puntare qualcosa addosso a chicchessia, eh!)
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