tu chiamale, se vuoi, vacanze
Siamo qui da una settimana abbondante. Il posto è stupendo. Scrivo alla luce di un cerone di San Giuseppe, in sottofondo le onde del mare e il borbottio di gruppi elettrogeni. Sono nel cortile (che degrada in spianata sul mare) di una antica masseria nel modicano, inebriato dai gelsomini (e dalla citronella): il posto è stupendo e sicuramente romantico. Però chiamarla vacanza è un po’ riduttivo: direi che ricorda uno di quei soggiorni nei quali flaccidi manager sono obbligati a riprendere il contatto con la loro parte più selvaggia e adattiva. C’è tutto quel che serve, per carità: peccato solo che siamo alla mercè di un generatore alimentato da miscela al 2% (quanti ricordi) davvero volubile (se non ho capito male funziona solo i giorni dispari) e decisamente svogliato (alla accensione della terza lampadina incrocia le braccia, non parliamo di trasformatori e caricabatteria).
La casa è inoltre dotata di elettrodomestici piuttosto esotici. Uno è il boiler a legna. “Vedrai, con due legnetti ti scalda acqua per tutto il giorno”. Risultato: mezz’ora quotidiana di raccolta sterpi sulla spiaggia, più altra mezz’ora da fuochista. L’altro è un frigo a gas, che dalla quantità di bombole consumate e faticosamente trasportate (a occhio 25 kg cadauna) mi sembra la macchina termica meno efficiente (oltre che più incomprensibile) mai progettata dall’essere umano. Ah, dimenticavo, l’acqua sta nel pozzo e va spostata tramite già citato generatore in cisterna sopra il tetto, ma questo prevede lo spostamento del generatore (direi circa 20 kg) vicino alla pompa. La cisterna si svuota ogni due giorni dato che la a mia signora e il pupo si lavano minimo due volte al giorno (a volte mi sembra di vivere in un altro blog).
In totale passo 2-3 ore al giorno in incombenze per assicurare la sussistenza minima. Poi la doni come è noto non cucina. Il piccolo mostro si sveglia alle sei urlando “MAEEE MAEEE” e in spiaggia vuole giocare solo con me. Sono magro come Sergio Muniz dopo tre mesi sull’isola dei famosi, solo molto meno carino e sorridente.
Quando ho acceso il notebook e sono riuscito a connettermi, ho sentito il cuore invaso da una ondata di gioiosa gratitudine verso la tecnologia funzionante (pur con gli ovvi limiti).*
Ah, si, il posto è stupendo.
*Update: il post è stato scritto il 10 agosto. Grazie alla micidiale accoppiata blogger/gprs riesco a postare oggi, dalla lan del laboratorio. Tutto sommato meglio il boiler a legna.
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