hang the DJ hang the DJ hang the DJ, HANG THE DJ
Disclaimer: questo blog sta diventando, contro l'iniziale volontà del suo creatore, un melenso diario di padre entusiasta (o rincoglionito, se preferite). E' che in questo periodo, insieme al nuoto (argomento noioso) e alla passione per l'altra metà del cielo (argomento di cui la blogobolla è infestata) è l'unica cosa che mi rallegra.
Pietro balla. Quando non gattona come un razzo inseguendo il gatto (che lo sfugge altezzoso), si dimena. Da seduto, o aggrappato al divano, sui suoi piedini pericolanti, muove buffamente quello che riesce e come riesce, ma inequivocabile al ritmo della musica. Dopo diversi ascolti, ha stabilito le sue preferenza per alcuni pezzi degli Smiths. Non si capisce se rapito dagli indimenticabili riff di Marr o dai ritornelli assassini di Morrisey, ma "This charming man", "Panic" "Girl Afraid", "Is it really so strange" e "Cemetry gates" sono in cima alla sua hitlist. Bene anche Erlend Oye (apprezza più l'ultimo Kings of Convenience che il DJ kicks, io il contrario), molto bene Tahiti 80. Piacicchia badly drawn boy (ma entrambi preferiamo il penultimo). Non sembra ancora pronto per i Beastie Boys ma gli piacciono i N*E*R*D. Inspiegabile indifferenza a Beatles e Beach Boys, ma forse ho esagerato quando era nella culla.
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