martedì, novembre 23, 2004

the kids are alright

Ora ne sono certo, fanno tutti parte di una organizzazione perfetta e gestita su larga scala. Altrimenti non si spiegherebbe la pronta disponibilità di agenti patogeni così micidiali: ci vogliono laboratori attrezzatissimi, biotecnologie d'avanguardia, scienziati senza scrupoli, banche criogeniche sterminate. D'altronde una associazione a delinquere con il loro fatturato non può permettersi errori.
I nidi privati, intendo.
Pensateci: dietro pagamento di una retta sconsiderata,
un bambino viene portato al nido dove si ammala quasi subito, venendo rispedito a casa. Una sorta di rapimento scopo estorsione, ma al contrario. Ora che i genitori se lo sono riportato a casa però, altri bambini sono stati contagiati. I bambini stanno casa, il nido resta semivuoto, le spese di gestione crollano, le entrate non variano, i profitti esplodono. Poi il bambino torna al nido, ci sta qualche giorno e si riammala: se la carica virale è ancora in giro, costo zero, sennò dai laboratori ecco arrivare un bel flacone pronto per essere disperso via aerosol. I pediatri brancolano nel buio (o sono anche loro sul libro paga?) e balbettano un oscuro mantra: "E' un virus, niente da fare, tachipirina oltre i 39". I genitori, a loro volta si ammalano (e chi possiede gli anticorpi per ceppi virali così innovativi, raffinati e selezionati?), le loro difese immunitarie crollano, i processi di invecchiamento accelerano, la dipendenza dal nido aumenta. I bambini continuano imperterriti il loro pendolare nido-casa-pediatra-casa-nido...
Altro che la SPECTRE.